La nostra bella scienza - e` inutile dissimularlo - non e` riuscita ancora a fondersi intimamente con la nostra cultura e a diventarne un elemento essenziale. La scienza si studia piü o meno largamente in tutte le scuole, ma la nostra cultura rimane ostinatamente filosoco-letteraria. Il fatto e` dovuto, tra l'altro, allo stesso progresso scientico che rende la scienza inaccessibile o quasi ai non iniziati e anche, purtroppo, all'isolamento in cui si compiacciono, in generale, di chiudersi gli scienziati; alla mancanza, nel campo della storia della scienza, di un critico geniale paragonabile al De Sanctis e soprattutto alla scarsissima simpatia che hanno per la scienza i nostri principali loso, che sono i veri direttori della nostra cultura. Tutte le teorie della scienza da loro sostenute, da quelle che proclamano che la scienza e` tutto a quelle che ammettono che essa e` soltanto qualcosa o qualcosa d'inferiore, sono costruite su pochissime nozioni scientiche di cui il filosofo ha appena una vaghissima notizia; e quindi, se hanno la loro importanza per comprendere il pensiero del filosofo, non possono in nessun modo aiutarci a comprendere, ad amare, a fare la scienza. I nostri filosofi fanno con la piü superba sicurezza la teoria della scienza ma questo non signica minimamente che essi conoscano tutta quanta la scienza; non ne conoscono, e se ne vantano, nemmeno gli elementi.